308 Winchester vs 30.06 Springfield: l’eterno dilemma per la caccia in battuta al cinghiale.
A ottobre in quasi tutta Italia fervono i preparativi delle squadre di cinghialai, le zone vengono assegnate, i segugi fremono, le radio e tutte le tecnologie disponibili per questa forma di caccia vengono preparate e tarate a dovere. C’è sempre un dilemma però che attanaglia i nuovi seguaci di Diana, o chi deve mandare in pensione la sua vecchia arma e acquistarne una nuova… 308 Winch o 30.06 Sprg ??
Per poter dare una risposta (o almeno provare a scegliere in base a delle caratteristiche diverse) su quale sia il miglior calibro tra i due vediamo di indentificare bene le caratteristiche dei calibri in questione.
Innanzitutto ricordiamoci che stiamo parlando di due calibri .30, con le medesime tipologie di ogive a disposizione, utilizzati in carabine semiautomatiche, che per una questione di praticità e maneggevolezza nell’ambiente boschivo, regno di questa tipologia di caccia, utilizzano canne generalmente “corte” di lunghezza 51 cm.
PRECISONE: Per i tiri e le distanze di ingaggio usuali , la precisone di entrambi i calibri è ottima.
RADENZA: sempre per la tipologia di caccia che andremo a praticare, questo parametro, ricercato molto in altre attività venatorie, non è un parametro importantissimo. Entrambi i calibri alle distanze canoniche di 50/100 metri hanno una traiettoria balistica quasi trascurabile. Se poi aggiungiamo il fatto che alle nostre carabine il più delle volte sono senza dispositivi ottici, il parametro radenza è identico.
LETALITA’: Dai dati di velocità e peso di palla (ovviamente per confrontarli il peso di ogiva deve essere uguale) dei due, abbiamo un leggero vantaggio nel 30.06, mitigato però dalla lunghezza di canna che non permette di esprimere al meglio le potenzialità del calibro. In sostanza con una buona ogiva a deformazione controllata non c’è differenza in Kgm di energia a disposizione.
Se si opta invece per un 30.06 con canna “lunga” (consideriamo 56 cm) avremo un vantaggio su questo calibro rispetto al 308 di qualche Kgm in più; ovviamente a discapito della praticità dell’arma.
SCELTA DELLE MUNIZONI: Per chi non ricarica è un parametro molto importante che può far spostare l’ago della bilancia verso uno o l’altro polo; tra i due calibri però la scelta del munizionamento commerciale e la scelta di ogive per i cacciatori /ricaricatori , è amplissima.
C’è solo l’imbarazzo della scelta.
Consiglio per i meno esperti di questa tipologia di caccia di informarsi tra i compagni di squadra quale calibro va per la maggiore… se capitasse una dimenticanza (lascio erroneamente a casa i colpi) se non ho nessun compagno che me li può prestare la battuta è irrimediabilmente rovinata.
RILEVAMENTO DELL’ARMA E RIALLINEAMENTO ORGANI DI MIRA: In una caccia dove il fattore rilevamento dell’arma è molto importante per la possibilità di esplodere i colpi successi, questo parametro va valutato attentamente. Attualmente in commercio ci sono armi semiautomatiche che grazie a sistemi di “smorzamento” del rinculo fanno in modo che il rilevamento in entrambe le scelte è mitigato. Spunta un leggero vantaggio il 308 Winch (sempre lo stesso peso di palla per il paragone).
Quando acquistiamo la nostra prima arma da battuta consideriamo anche il peso della stessa. Il minor peso, che ci farà risparmiare fiato nei saliscendi delle colline ci sarà però “nemico” nel rinculo della fucilata. Più l’arma è leggera, più si avverte la potenza del calibro.
Dalle caratteristiche che abbiamo analizzato si può capire che c’è pochissima differenza tra i due calibri, soprattutto in questa tipologia di caccia.
La scelta di uno o l’altro calibro è sempre molto soggettiva (la caccia è anche poesia, non solo numeri!!!), entrambi i calibri sono ottimi per la caccia al cinghiale in battuta.
Io personalmente utilizzerei un 308 Winchester, con ogive da 180 grani a deformazione controllata o Bonded.
Precisione, letalità e pochissimo rilevamento.
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