Lo scudiero delle Cento Croci

LO SCUDIERO DELLE CENTO CROCI
La primavera comincia a farsi sentire, nell’aria tiepida si sente il profumo dei mille pollini che vengono trasportati dal vento per fecondare altre terre, i prati e i frumenti cominciano a inverdire e diventare quel verde smeraldo così caro agli ungulati dopo i rigori dell’inverno.
La caccia nel periodo che va dalla fine di febbraio fino a metà marzo (data di chiusura dell’attività venatoria secondo il calendario regionale dell’Emilia Romagna) è una esperienza assolutamente da provare, gli animali attirati dal primo verde si muovono di più,si espongono e danno modo agli ultimi ritardatari di completare il piano di prelievo.
Le mie attenzioni venatorie si concentrano su un daino, una classe giovanile, e per essere più precisi, un fusone. Alcuni impegni lavorativi avevano protratto questa cacciata in uno dei posti che ritengo un piccolo paradiso per la caccia agli ungulati, l’Atc Parma 9; gestito in modo egregio da persone appassionate e di gran cultura venatoria (come non ricordare in questo racconto il presidente Bruschi, il responsabile dell’attività venatoria agli ungulati Rampini, un mio carissimo amico Sandro,responsabile di quello che è il discorso dell’ospitalità; l’insostituibile Elio, che con le sue chiaccherate e i suoi accompagnamenti mi ha fatto conoscere luoghi ormai diventati un po’ “miei”).
La strada per arrivare a casa di Elio scorre via tranquilla, colazione dalla gentilissima e paziente moglie (Angela ti faranno santa!!!) e via che si fa a sbinocolare per vedere qualche branchetto di daini. La temperatura tarda a scaldarsi, alcuni gradi sotto zero fanno si che gli unici animali che si muovono sono caprioli… gruppi di caprioli.
Il sole comincia a spuntare, e la temperatura comincia a farsi più ragionevole. Uno degli enormi vantaggi del territorio collinare dolce di Albareto è la possibilità di osservare da un solo punto molte zone, vallette e campi dove possono uscire in pastura i daini.
Per ora niente, solo il folletto del bosco fa capolino tra i prati in pastura; ma ad un certo punto ecco un gruppo numeroso di animali ( neri…. uno svantaggio enorme per i daini che risaltano come lampadine nel verde smeraldo dei frumenti) esce in pastura in un coltivo a 1 chilometro da me. Spektive già pronto conferma quella che era una prima visione veloce effettuata con il binocolo. Sono daini, un gruppo maschile di daini! Si comincia l’avvicinamento prima che scompaiano nella tagliata di castagno appena al di là del frumento.
La strada è a favore di vento ( grande vantaggio per poter “fregare” un gruppo di animali) e dopo una decina di minuti sono sotto al campo dove dovrebbero trovarsi gli animali. Speriamo che nel frattempo non si siano spostati più di tanto. Ormai manca qualche centinaio di metri, ma i dossi del campo non mi permettono di vedere nulla… solo frumento e salita!

 

fusone 1
Arrivo in cima alla salita e vedo le schiene, un bel fusone poco in disparte e 2 palanconi intenti a giocare. Il rumore delle pale che si toccavano mi fa compagnia fino agli ultimi metri di avvicinamento. Sfrutto un piccolo cespuglio di rose per nascondere la mia figura (che esattamente sottile non è!!!) e appoggio lo zaino per avere una postazione di tiro. Telemetro gli animali, 158 metri; perfetto per un tiro in tutta sicurezza.
Qualche attimo di adrenalina per trovare la posizione corretta, il reticolo è quasi fermo sulla spalla del fusone che sta guardando proprio nella mia direzione; come per avvertire il suo “capo” del pericolo in corso. Quando il palancone si muove incuriosito per raggiungere il suo scudiero è troppo tardi, il colpo è partito bene e sento di rimando la palla del 243 Winchester colpire la cassa. Dall’ottica si vede la reazione, salto, immobilità dell’arto e corsa convulsa per qualche metro… poi il fusone cade. Il nero del mantello risalta nel verde del frumento; ora inizia un’altra avventura per portare il capo al centro di verifica e completare così la mia stupenda cacciata.
Quale occasione migliore per ringraziare Elio, inossidabile cacciatore, accompagnatore e conoscitore delle abitudini dei “suoi” animali.
Come tutte le cose la caccia amplifica anche l’amicizia, nata per caso in una serata ad aspettare un cinghiale e consolidata sempre più in una cacciata meravigliosa di fine inverno.

Daini 2010a

 

 

SC Servizi Caccia Diritti Riservati

No Comments Yet.

Leave a comment

This site uses cookies to enhance your experience. By continuing to the site you accept their use. More info in our cookies policy.     ACCEPT