243 Winchester e 240 Weatherby Magnun:
6 mm a confronto
Quando si è agli albori della caccia a palla, le prime esperienze venatorie che ci regaliamo in Italia e all’estero sono sul capriolo. I calibri che confrontiamo fanno parte dei calibri più indicati per il folletto del bosco, uno più esasperato dell’altro, ma con caratteristiche e particolarità che li rendono entrambi ottimi per insidiare il nostro ungulato.
Il 243 Winchester venne realizzato ne 1955 da un’idea del tiratore di Bench rest, W. Page, la cui idea venne “presa” e messa in commercio nientemeno che dalla Winchester. Essenzialmente è il bossolo di un altro calibro che ha fatto la storia, il 308 Winchester, ma con il colletto ristretto a 6 mm. Questa forzatura del colletto permette ti utilizzare palle più leggere spinte a velocità molto elevate. Ne è nato un calibro versatile che utilizza un range di palle che vanno dai 60 ai 100 gr. L’utilizzo in Italia del 243 Winch , leggi e regolamenti permettendo, è vario. È il calibro più indicato per il capriolo, ma anche per il camoscio, il daino, i calvi di cervo e perché no, anche il cinghiale in selezione. Se le nostre prede sono cosi varie lo dobbiamo alla infinita scelta di palle e ogive che il mercato ci propone. Stiamo attenti a scegliere la palla giusta, ricordando che la velocità è un fattore di assoluto riguardo (per le palle da 75 gr e 80 gr la soglia dei 1000 m/s è facilmente superabile), per il 243 Winch le palle troppo leggere tendono a deformarsi ancora prima di svolgere appieno il loro lavoro. Attenzione quindi a cosa spariamo e che animale vogliamo insidiare. Se per le volpi e i nocivi in genere la palla da 75 gr è un must, per il capriolo e il camoscio si sale fino agli 80, 85 gr; per passare al peso maggiore dei 100 gr per prede come il cinghiale , daino e calvi di cervo. Personalmente uso con successo le palle della Hasler Ariete (75 gr) e le americane Barnes (Tsx da 85 gr), ma ci sono ottimi caricamenti commerciali che aiutano chi non è appassionato di ricarica come ad esempio le Fiocchi, le Geco, le Rws , le Federal…
Per riassumere i pregi di questa cartuccia in 6 mm possiamo ricordare la facile reperibilità in commercio di munizionamento commerciale, ottima resa balisitca intensa come pochissimi calcoli da fare sul selvatico nel reticolo e non da ultimo il rilevamento dell’arma al momento dello sparo quasi assente (motivo in più per sceglierlo come calibro in un basculante).
Il suo “antagonista” in questa disamina è il 240 Weatherby Magnum. Nato dall’estro di Roy Weatherby che lavorò sugli angoli di spalla di una vecchia cartuccia (il 240 holland & holland) per cercare di ottenere il 6 mm più potente sul mercato. La caratteristica più evidente che si vede quando prendiamo in mano il 240 Weath è l’assenza dell’angolo di spalla, sostituito da un raccordo stile Weatherby di 2 raggi (3,16 mm il superiore e 3,96 mm l’inferiore), il doppio Venturi, studiato appositamente per evitare la migrazione del materiale del bossolo, verso la spalla dello stesso, dovuto alle altissime pressioni di utilizzo. Le palle disponibili per il 240 Weatherby sono le stesse del 243 Winch, ma con una preferenza (passo di rigature commerciale di 1 a 10 in canne da 60 cm) per le palle da 85 a 100 gr. I campi di utilizzo del 240 Weath sono molto simili a quelli del 243 Winch, con l’aggiunta di potenza; dovuta alla velocità che si riesce ad ottenere con il Weatherby che è in media 10/30% in più del suo rivale Winchester.
È d’obbligo l’utilizzo delle palle premium, a deformazione controllata o meglio ancora di palle monolitiche. Questo poiché le velocità elevate fanno in modo che la palla si distrugga al semplice contatto con un bersaglio duro, che può essere il costato del nostro animale, ma anche un ostacolo tra noi e la nostra preda. Il costo delle armi camerate in questo calibro e il costo delle munizioni (prodotte dalla casa madre e dalla Norma) ne fanno una cartuccia per estimatori, ma una volta provate le potenzialità di questo calibro difficilmente lo abbandonerete.
Diverse cacciate fatte con amici hanno dimostrato il valore del 240 Weath rispetto al 243 Winch alle lunghe distanze, tanto da annunciare che più l’agognato capo era lontano più si vedeva l’effetto letale della cartuccia!
I pregi di questo calibro sono da considerarsi in forza all’energia che abbiamo una volta esploso il colpo, potenza, energia e traiettoria molto tesa fanno si che il 240 Weatherby non ha eguali tra i 6 mm.
Ovviamente il rovescio della medaglia… palle da utilizzare ottime con conseguente costo delle munizioni “maggiorato”, controllo sempre della traiettoria di tiro e cameratura in armi che per ottenere il massimo potenziale della cartuccia hanno canne di 60/66 cm.
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