DOVE COLPIRE CON LA CANNA RIGATA
Lo scopo principale del cacciatore di selezione (e anche per le altre tipologie di caccia a palla), per quanto riguarda l’abbattimento del capo assegnato, è quello di colpire l’animale in un punto ben preciso, in modo tale da garantire il passaggio vita- morte nel più breve tempo possibile, senza causargli inutili sofferenze ed ottenere un “prodotto carne” sempre di ottima qualità. Per poter essere consapevoli di dove piazzeremo il nostro colpo è importante sapere dove e che tipo di taratura abbiamo fatto alla nostra arma. Come è utile e necessario avere un certo affiatamento con la propria arma e la propria ottica per essere sicuri dei “propri mezzi”.
Per quanto riguarda la caccia di selezione, dove l’animale che andremo colpire nella maggiore parte dei casi è fermo, abbiamo un vantaggio enorme rispetto ai cacciatori di cinghiale in braccata, cioè la possibilità di piazzare con calma il nostro colpo.
La maggior parte dei colpi andati a segno nell’area delimitata dal diaframma (parte verso i pre stomaci) e dalla base del collo sono mortali. Per ridurla ad una questione di centimetri, l’area vitale (zona diaframmatica, cuore , polmoni e base del collo) di un ungulato si può definire da qualche centimetro (4/5 cm) dalla spina dorsale fino a qualche centimetro dalla linea ventrale dell’animale. Quest’area varia di dimensione in base all’ungulato che cacciamo; il capriolo: 20 x 25cm, il camoscio 25×30 cm, il daino: 30×30 cm, il cervo 35 x 35 cm e il cinghiale 35 x 35 cm. Se riusciamo a piazzare il colpo in questo “spazio” avremo ottime probabilità di fermare l’animale sul posto o nelle immediate vicinanze. Oltre alle dimensioni di quest’area da colpire dobbiamo tenere ben presente l’anatomia degli animali a cui diamo la caccia, e il possibile percorso che effettuerà la nostra ogiva all’interno del loro corpo. Non sempre le occasioni che possiamo sfruttare a caccia ci permettono tiri a “cartolina”, bisogna valutare di volta in volta la posizione dell’animale e mentalmente cercare di capire dove andrà a impattare e a lesionare gli organi interni la nostra ogiva. Molte volte anche solo leggere angolazioni dell’animale causano non poche complicazioni e brutte ferite al nostro selvatico, non permettendoci di concludere nel migliore dei modi la nostra cacciata. Prendiamo per esempio i casi estremi; animale a cartolina , 0° di inclinazione, perpendicolare alla traiettoria del nostro colpo. Dovremmo colpire l’area vitale già ricordata in precedenza , senza nessuna remora per quanto riguarda la balistica terminale.
Animale inclinato di 45° rispetto al nostro punto di sparo. Dovremmo colpire qualche centimetro più indietro della spalla visibile (metà animale per intenderci), in modo che l’azione del nostro colpo interesserà anche l’altra spalla dell’animale, colpendo più organi interni (cuore e polmoni). Animale posizionato parallelo alla nostra linea di tiro….evitare assolutamente di sparare!! Io consiglio sempre di piazzare il colpo nella parte alta della famosa “zona vitale”, andrà perso sicuramente qualche etto di pregiata carne, ma l’abbattimento, interessando anche i processi spinosi della colonna vertebrale sarà immediato. Potremo procedere poi in tutta tranquillità a recupero e al trattamento della spoglia.
SC Servizi Caccia Diritti Riservati